giovedì 31 marzo 2011
martedì 29 marzo 2011
Kill B. (kill calatrava)
La trasferta più bella della mia carriera è stata l'inaugurazione del ponte di Calatrava a Reggio Emilia quattro anni fa con Romano Prodi.
domenica 27 marzo 2011
Là dove c'era un bar adesso c'è... un divudi ih ih ih ih
sabato 26 marzo 2011
Bel film
Dopo (l'ennesima) proiezione del film "A furor di popolo" questo è l'effetto sugli spettatori a San Lazzaro di Savena (BO).
giovedì 24 marzo 2011
Cercasi piccola liiiiiiiizzzzzzzzz disperatamente
Della serie: vorrei un kg di Liz e 2 etti di Taylor... ecco a voi: un COMUNICATO STAMPA
Oggetto: ( Miranda Liz sosia Italiana di Liz Taylor)
Ciao PICCOLA GRANDE ELIZABETH
In questo triste giorno vorrei rendere omaggio alla più grande e più straordinaria attrice la cui incredibile grazia e bellezza ha brillato e brillerà per sempre nel cielo delle stelle indimenticabili della storia del cinema mondiale. Grazie a lei ho potuto vivere una vita da sogno, godendo di riflesso della sua notorietà e cio' mi ha permesso di sentirla vicino come una sorella. In tutti questi anni l'ho amata e sentita nel cuore ed ho sempre avuto il desiderio di poterla incontrare. Anche se questo non e' stato possibile, adesso colgo l'occasione per dirle cio' che ho sempre portato nel cuore: una grande stima ed affetto che hanno arricchito e reso felice anche i miei giorni nei quali, indossando abiti sontuosi e partecipando a grandi eventi, le sono stata in qualche modo vicina.
Cara Liz , la tua stella non smetterà mai di brillare. Sei e sarai per sempre la mia diva, che non morirà mai.
Con affetto, Miranda Liz
Sosia italiana di Liz Taylor
Per informazioni: 3wy/67xwyzw
iososia@virgilio.it 0tw/xywzhjy
Sottopongo alla vostra attenzione il desiderio di poter presenziare con la mia storia di sosia, per ricordare la vite della mitica e unica Liz Taylor.
(10q Ginger)
Qualsiasi voglia... di “bilocale vista fiume”
Ecco una nota stampa fresca fresca, o calda calda, dei carabinieri di Bologna (di cui si può apprezzare lo sforzo lessicale). C'è anche il video (peccato sia muto!) dell'operazione. E c'è pure - tra le righe - un'interpretazione sociologica della presenza dei cinesi in Italia. Infine: varie ed eventuali.
Nella notte del 23 marzo 2011, i Carabinieri della Stazione di Budrio, nell’ambito dei costanti controlli effettuati per il contrasto al lavoro nero ed allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, hanno ispezionato un laboratorio d’abbigliamento gestito da cittadini cinesi ubicato a Budrio (BO).
Durante il controllo della struttura manifatturiera, trovata regolarmente chiusa e sulla quale non è stato rilevato nulla di irregolare, i Carabinieri hanno però notato l’anomala presenza di due piccoli container, apparentemente in disuso, che erano posti a circa una cinquantina di metri di distanza dalla stessa (su di un tratto di terreno demaniale), situati proprio sull’argine del canale Idice.
I Carabinieri decidevano di controllare meglio e, all’interno di uno dei due container, con tutta evidenza adibito a “camera da letto”, sorprendevano due cittadini cinesi: H.K.Z. 48enne e X.D. 45enne, risultati entrambi clandestini sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, i quali stavano tranquillamente dormendo, ognuno, sotto un cumulo di coperte. Nell’altro “corimec” invece, evidentemente adibito a ripostiglio/cucina, i Carabinieri hanno rinvenuto un sacco di cianfrusaglie e un fornelletto a gas.
Le condizioni igienico - sanitarie dei due cubicoli di pochi metri quadri in cui i due vivevano, erano disastrose: riscaldamento assente, assenza assoluta di corrente elettrica, sporcizia ovunque.
Per i due cittadini cinesi è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per soggiorno illegale sul territorio Italiano e per la mancanza di qualsiasi voglia documento di riconoscimento.
Sono tuttora in corso accertamenti volti ad appurare eventuali correlazioni tra i due soggetti ed il laboratorio sopra menzionato e per individuare la provenienza e proprietà dei due container.
martedì 22 marzo 2011
Come si dice "porco" in francese?
A Parma s'insedia la borsa delle carni. In sostanza, tutti i venerdì, nei padiglioni della fiera emiliana, sfileranno - come leggiadre modelle - dei maialini "a festa vestiti"; dei bruti operatori del settore (insomma, dei macellai) decideranno a che prezzo vendere una fetta di zampone o un quarto di porco-coscia. Così ha stabilito il Cun, Commissione unica nazionale dei tagli di carne.
sabato 19 marzo 2011
5 milioni… di questi giorni
«Il nostro contributo all’Italia da oltre 150 anni il pomodoro italiano». Non ce l’ho con Cirio. Ma il “claim” che ha utilizzato per “festeggiare” l’Unità d’Italia è uno dei migliori che ho letto il 17 marzo, mentre sfogliavo i quotidiani nazionali. Pensavo di cavarmela con le bandiere sventolanti e qualche inno di Mameli intonato qua e là. Invece questo anniversario d’Italia mi ha lasciato un segno ben più profondo. E lo ha lasciato soprattutto nei conti bancari degli editori dei quotidiani, delle tv e delle radio che in un solo giorno hanno incassato circa 5 milioni di pubblicità.
Sgomberando subito il campo dalle generalizzazioni o i facili populismi, ammetto che la lettura dei giornali, la scorsa mattina, mi ha provocato un senso di agitazione. Una pagina sì, una pagina no, una pagina sì, una pagina no… dalle ex municipalizzate alle multinazionali, dalle impresi di trasporti alle aziende alimentari, nessuno ha perso l’occasione per mettersi in mostra sui mezzi di comunicazione e per vestirsi – in quell’occasione – da profondi patrioti.
Ecco l’elenco delle pubblicità comparse su due quotidiani, che mi sono annotato. Alcuni messaggi contenevano riferimenti espliciti all’Unità del paese, altri si limitavano alla ricostruzione del logo o della foto dell’azienda in chiave appunto patriottica.
Gucci: celebrating 90 years of tradition and innovation
Internet per te, solo da Vodafone
Fay.com
L’eau d’issey pour homme
Trussardi, 100 years
Dexia
Harmond&Blaine
Polo 2011
Zambelli - Il futuro appartiene a chi lo cerca.
Sciare nel sole primaverile – Engain St. Moritz
Oyster
3 Buon compleanno Italia: 3 colori un Paese unico. Il verde della speranza, il bianco delle Alpi, il rosso della passione per l’unità d’Italia. Oggi, in tutti i 3 Store, il foulard tricolore in regalo per te.
Stefanel
Reale Mutua
Kerakoll festeggia i 150 anni dell’unità d’Italia, impegnandosi a costruirla più verde.
Stuart Weitzman
O si fa in Italia o si “muore”
Alpitur
Cirio. Il nostro contributo all’Italia da oltre 150 anni il pomodoro italiano.
Fratelli Beretta, fratelli d’Italia dal 1812
Cammilli
San Benedetto. Un litro easy. Formato da premio, firmato Italia.
Continental
Terna, 150 anni di storie auguri all’Italia unita, da chi tiene unita l’Italia (e poi un lunghissimo elenco con tutti i fatti – anno per anno – accaduti in Italia negli ultimi 150 anni)
Brevi. Fratelli d’Italia
Monopoly. È arrivato il nuovo monopoly italia. Per festeggiare insieme i 150 anni dell’unità.
Italcementi. Siamo cresciuti insieme.
Pirelli. Grip.
Lotto. Bandiera dello sport italiano.
Acer Tim.
Peroni. Per noi. Che da 150 anni una grande passione ci unisce.
Enciclopedia Treccani.
Ikea per il vostro anniversario vi facciamo un regalo scontato
Galbani. L’unico Bel Paese che merita di essere diviso.
Galli. Da oltre 150 anni, il nostro riso unisce gli italiani.
Conad. L’unità d’Italia è nel nostro cuore.
1861 l’Unità d’Italia nelle monete de suo primo re.
Meliconi
Natuzzu Italiani, alzatevi.
Enel
Trenitalia.
Autogrill. Unire l’Italia è la nostra ricetta più grande.
Natuzzi (divani). Italiani, alzatevi.
Un’unica passione: l’INNOvazione D’ITALIA.
Totale investimento da parte delle imprese: 5 milioni. Totale incasso da parte degli editori e delle proprietà dei media: 5 milioni. In un giorno soltanto. «Si tratta di una prima stima – ha commentato al Sole24Ore Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Upa (Utenti Pubblicità Associati) – che vede circa 3 milioni di investimenti in tv, radio e giornali. A questi bisogna però aggiungere tutte le iniziative promozionali, e sono tante, presentate direttamente nei punti vendita in tutta Italia, che rappresentano altri 2 milioni».
È come se un pizzaiolo, che in media incassa 1.000 euro a serata, in una sola giornata fosse riuscito a ragrannellare 100.000 euro. Penso ai centinaia di giornalisti precari che – nel giorno di festa nazionale PER LEGGE – hanno ugualmente lavorato e scritto articoli per la patriottica cifra di 3,5 euro.
lunedì 14 marzo 2011
150... un buon non compleanno
Musica. Luci sui palazzi. Gigantografie con il Tricolore alle spalle. Sermoni. Lezioni magistrati. Sedute dei consigli comunali, provinciali e regionali "straordinarie" (s-t-r-a-o-r-d-i-n-a-r-i-e). La banda. Castelli di sabbia. E già che ci siamo, torte, candeline, trombette e coriandoli. Per fare cosa? Per festeggiare la festa di "non compleanno". Chi non compie gli anni? Gli italiani, noi tutti.
giovedì 10 marzo 2011
SOS INFORMAZIONE / No a ogni bavaglio
Appello al governo, ai parlamentari, ai cittadini
"Il diritto dei cittadini ad essere informati correttamente non può essere negato invocando il diritto alla privacy. I giornalisti italiani ribadiscono il loro NO a progetti di censura e snaturamento della professione - e che violano il diritto costituzionale all'informazione - di cui si torna a parlare in questi giorni con la dichiarata intenzione di ripescare e approvare in fretta e furia il contestato e precedentemente "abbandonato" Ddl sulle intercettazioni (la cosiddetta "legge bavaglio" che prevede multe e pesanti sanzioni penali a carico di editori e giornalisti che esercitano il diritto di cronaca e pesanti limitazioni al diritto dei cittadini di essere informati). Gli strumenti per evitare gli eccessi e punire eventuali abusi, da parte dei giornalisti, esistono già. E il Consiglio Nazionale dell'Ordine ha proposto una riforma - attualmente all'esame del Parlamento - che rende i controlli ancora più efficaci.
Facciamo dunque appello al governo, alle forze politiche e a tutti i cittadini perché si lascino da parte polemiche e divisioni e si tuteli un bene che è di tutti: il diritto all'informazione. Vietando la pubblicazione di atti e varando norme che impediscono di fatto la diffusione delle notizie, non si fa certo un servizio alla democrazia e al diritto. I giornalisti italiani sono pronti alla mobilitazione generale, come già annunciato due anni fa, quando approvarono per acclamazione in Consiglio Nazionale un ordine del giorno che invitava alla lotta in difesa del diritto di cronaca".
PRIMI FIRMATARI
Giancarlo GHIRRA - Segretario Nazionale Ordine dei Giornalisti
Nicola MARINI - Tesoriere Ordine dei Giornalisti
Marco RONCALLI, Fiorenza SARZANINI - componenti dell'Esecutivo Nazionale Odg
Ida BALDI, Giorgio BALZONI, Gegia CELOTTI, Giuseppe ERRANI, Alessandro MANTOVANI, Gianfranco SANSALONE, Paolo TOMASSONE, Alberto VITUCCI - Consiglieri Nazionali Odg
Plusvalore al Tempio
Rubo una foto di Andrea, mio fratello. E' stata scattata a Lecce, ma è dedicata alla “Zona Tempio” di Modena.
Senza scomodare Ricardo, Marx e Keynes possiamo richiamare alcune definizioni di “capitale” sintetizzate qui da Wikipedia.
Esiste un “capitale finanziario” ossia una “ricchezza numeraria o facilmente trasformabile in numerario”; un “capitale naturale” tipo l’acqua dei fiumi che irriga i campi; un “capitale infrastrutturale” cioè “un sistema di supporto creato dall'uomo per lo svolgimento e la facilitazione delle attività economiche” e quindi “strade, ferrovie, sistemi di telecomunicazione, ecc.”.
Spingendoci più in là, scopriamo che c’è anche un “capitale umano” che – dice ancora l’enciclopedia libera, ma ormai lo sanno bene un po’ tutti quelli che sono andati a scuola fino alla quinta elementare – deriva “dagli investimenti in qualifiche ed istruzione. La teoria dello sviluppo umano riconosce il capitale umano come componente di elementi della società chiari e distintivi, imitativi e creativi”.
Arriviamo al dunque. Ci chiediamo: per mantenere “vivo” e “produttivo” il quartiere “Tempio” possono esistere capitali infrastrutturali (teatro, cinema, stazione, museo, negozi funzionanti, strade percorribili, campetti da calcio, luoghi di culto…) e capitali umani (gente che fa cultura, che studia, che si forma, che passa del tempo insieme; persone che frequentano negozi, locali, punti di aggregazione, comitati, partiti politici… insomma gente che gira per strada e vive)? A domanda banale, una risposta banale: sì.
Ecco uno stralcio della ricerca “Stranieri a Modena, l’altra storia” scaricabile qui nel sito del Centro Ferrari che l’ha curata assieme all’associazione Via Piave e Dintorni. Scrive l’antropologo Daniele Cantini: «Due righe anche sulla zona Tempio, a conclusione di questa parte dedicata alla dimensione quantitativa del fenomeno migratorio nel nostro paese e nel nostro comune; i residenti sono 2.100, di cui il 24,5% stranieri, una percentuale più che doppia rispetto al totale della città, come accade di solito in tutto il mondo nella zona intorno alla stazione del treno, primo luogo di arrivo; molti stranieri che ora non abitano più qui ci hanno abitato, e appena hanno potuto permetterselo se ne sono andati in quartieri percepiti come più “tranquilli”. La caratteristica principale della zona è, come menzionato in apertura, la forte concentrazione di attività commerciali ed economiche legate agli immigrati: 120 attività economiche, una sessantina di negozi, 43 botteghe artigiane e 17 tra bar, locali e ristoranti, stando a stime dell’assessorato per le attività economiche del comune. Si tratta di uno dei quartieri più controversi di tutta la città di Modena, come già accennato, ed allo stesso tempo uno dei più ricchi di potenzialità».
“Uno dei più ricchi di potenzialità”. Coraggio. Ripeschiamo pure i manuali di economia sul Capitale. Aspettiamo testardamente i progetti di riqualificazione. Ma il "plusvalore" del territorio, quello portato anche dagli immigrati, lo dobbiamo scovare noi… girando per strada, non stando seduti davanti alla tv.
sabato 5 marzo 2011
E' caccia a Sarmi
Quell'uomo, dietro al casco, è un ricercato. La ricompensa - per chi fosse in grado di trovarlo (naturalmente vivo o anche morto) o di fornire indicazioni utili per rintracciarlo - è di 0,60 euro, il valore di un francobollo di posta prioritaria fino a 20 grammi. Lui si chiama Sarmi, Massimo Sarmi, e invece di consegnare le lettere con la bicicletta porta a porta, fa l'amministratore delegato di Poste Italiane, al quinto posto della classifica "World's Most Admired Companies" , un'aziendina da 904 milioni di utile netto (nel 2009), 14 mila uffici e oltre 150 mila dipendenti. Ho sempre pensato che la colpa di tutti i mali delle Poste fosse di chi ci lavora, di quelli per esempio che stamattina nell'ufficio centrale di Modena alle 9,20 stavano già facendo la pausa caffè, si aggiustavano le unghie, si confrontavano con i colleghi sugli ultimi aggiornamenti meteo; sì, proprio loro, quelli che "non si può mai conoscere nome-e-cognome" per denunciarli, quelli che non fanno neanche più finta di sorriderti (tanto tu hai bisogno di loro e non loro di te), quelli che la crisi non l'hanno ancora toccata con mano perché è uno dei pochi "posti pubblici" intoccabili... Invece ho scoperto che l'unico responsabile è lui, il boss, e per questo devo rintracciarlo.