mercoledì 12 gennaio 2011

Sul rispetto dei diritti umani della popolazione saharawi


Per inquadrare il tema si può leggere prima questo articolo su Peacereporter del collega Gilberto Mastromatteo.

Intanto ieri, martedì 11 gennaio 2011, alla Commissione Affari esteri e comunitari della Camera, c'è stata la risposta del sottosegretario Alfredo Mantica all’interrogazione di Carmen Motta (PD)

«L’Italia segue con attenzione il contenzioso tra Marocco e Fronte Polisario sul Sahara Occidentale, in stretto coordinamento con i partners europei. Sul piano bilaterale e multilaterale, abbiamo più volte invitato le parti a mantenere un dialogo franco e senza precondizioni, che consenta di ottenere concreti progressi nel negoziato in corso sotto l’egida delle Nazioni Unite. L’ONU è, infatti, l’unico ambito in cui riteniamo possa essere trovata una soluzione politica equa, durevole e mutuamente accettabile, in conformità con le Risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza e dall’Assemblea Generale. A tal fine, l’Italia sostiene senza riserve l’azione di mediazione condotta dal Segretario Generale delle Nazioni Unite e dal suo Inviato personale, Ambasciatore Ross. Inoltre, il nostro Paese contribuisce, fin dalla sua costituzione, alla missione ONU MINURSO nella regione. Abbiamo accolto con soddisfazione la recente ripresa dei colloqui informali tra Marocco e Fronte Polisario. Per la prima volta le parti hanno discusso, assieme ai Paesi osservatori (Algeria e Mauritania), gli aspetti operativi del programma, mirante a rafforzare la fiducia reciproca, gestito dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). E hanno raggiunto un’intesa per consentire la ripresa delle visite tra familiari saharawi. Due nuove sessioni sono previste nella prima parte di quest’anno. Sono segnali incoraggianti che auspichiamo possano preludere a sviluppi favorevoli. Sotto il profilo umanitario, il Governo italiano ha costantemente monitorato, con i principali partner comunitari ed internazionali, le condizioni nel Sahara Occidentale e nei campi profughi di Tindouf in Algeria.

Lo scorso 9 novembre il nostro Ministro degli Esteri ha espresso grande preoccupazione per le vittime e i numerosi feriti causati dagli scontri seguiti all’azione di sgombero, da parte delle forze marocchine, dell’accampamento di Gdeim Izik, nei pressi della città di Laayoune. Il Ministro Frattini ha rivolto un appello alle parti a proseguire costruttivamente il negoziato in corso sotto gli auspici delle Nazioni Unite per trovare una soluzione pacifica, e a mantenere la necessaria calma e moderazione per evitare scontri che causerebbero ulteriori spargimenti di sangue.

Abbiamo, quindi, preso favorevolmente atto della decisione del Parlamento marocchino di istituire una commissione d’inchiesta per indagare sugli eventi che hanno portato all’intervento delle autorità di Rabat.

L’Italia ha, inoltre, salutato positivamente la risoluzione con cui, lo scorso 25 novembre, il Parlamento Europeo ha chiesto alle Nazioni Unite di contribuire a far luce sugli incidenti nell’accampamento di Gdeim Izik, e alla Commissione europea di garantire un adeguato afflusso di aiuti umanitari. Il nostro Paese è da tempo in prima linea nel fornire – con un consistente impegno della nostra Cooperazione – assistenza umanitaria ed alimentare a favore dei rifugiati Saharawi nei campi di Tindouf. Nel 2010 abbiamo contribuito con 300 mila euro al Programma Alimentare Mondiale per la distribuzione di cibo, il cui elenco è stato concordato con il rappresentante del Fronte Polisario per l’Italia.

Abbiamo inoltre finanziato – per un valore di 530 mila euro – attività dell’UNHCR nei campi profughi mirate a combattere la malnutrizione, soprattutto infantile; a migliorare l’accesso alle cure mediche di base e le condizioni igienicosanitarie; ed a favorire scambi di visite tra familiari Saharawi.

Da alcuni anni l’Italia sostiene, inoltre, un programma, gestito in loco dalla ONG italiana CISP, per migliorare la distribuzione dei viveri nei campi Saharawi, iniziativa che ha ricevuto particolare apprezzamento da parte di una recente missione internazionale dei donatori a Tindouf. Sul piano generale, è opportuno sottolineare che il Marocco sta compiendo sforzi significativi per migliorare il rispetto dei diritti fondamentali, come confermato dal giudizio sostanzialmente positivo emesso dal Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, a seguito dell’esame periodico del 2008. Il Marocco ha, inoltre, ratificato la maggior parte degli accordi internazionali in materia di diritti umani. Anche l’ultimo Rapporto annuale dell’Unione Europea ha registrato progressi in tale settore. Si tratta di segnali confortanti che il Governo italiano incoraggia e che ci auguriamo possano trovare conferma in una soluzione positiva del contenzioso sul Sahara Occidentale».

... quante belle (inutili) parole!

PeaceReporter - Italia, la criminalità che non c'è

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