giovedì 27 ottobre 2011

Sic... et simpliciter



Marco Simoncelli è un disordinato.
Io non lo conosco, ma a guardarlo in faccia per un giorno intero e stare assieme alla gente che "lo frequenta" mi ha aiutato a farmi questa opinione di lui.
Sì, un disordinato, uno di quelli che si dimentica dell'interrogazione a scuola il mercoledì e si mette a studiare il martedì notte; uno che fa un gran casino attorno a sé, tanto da confondere tutti quelli che gli stanno intorno, ma senza mai perdere di vista la propria rotta; uno di quelli che fissa due appuntamenti alla volta - per sbaglio! - e poi trova il modo di non essere assente a nessuno dei due... uno di quelli che butta la bicicletta a caso e poi si dimentica pure dove l'ha lasciata.


Il "Sic" non vuole starsene ingabbiato in un paesino della Romagna, ha voglia di uscire, di ampliare gli orizzonti... per questo ha trovato un mestiere che gli permette di uscire e di cambiare tutte le volte: una volta a Misano e l'altra in Qatar, un giorno a Indianapolis e la settimana successiva in Australia. Il fatto è che in tutte queste "fughe" lui si vuole portare con sé tutti i diecimila amici del suo Coriano, della sua Rimini. Che bello! E' uno di quelli che crea una metropoli in un metro quadro di terra!

Forse sarebbe più preciso dire che è un "pazzo disordinato", un "pazzo ottimista". Uno di quelli che tiene aperto il gas fino alla fine. Fino alla fine del rettilineo, della curva, dell'interrogazione a scuola, della storia d'amore, della cena con amici, della gita al mare. Fino alla fine.

Marco è uno dei quegli stronzi che è capace di mettere in difficoltà anche Dio. Uno che compromette pure il purgatorio (citazione, l'ho imparata oggi). Uno che sta a tavola con tutti. Uno che porta in piazza per il suo funerale i motociclisti che non si lavano da una settimana e i bambini di catechismo, uno che mobilita il vescovo e la croce rossa, uno che mette in fila i ragazzini con l'Iphone e i vecchi con l'ombrello. Uno che alla fine trova un modo per mettere tutti d'accordo e alla sua festa di compleanno (domani) fa arrivare tutti i piloti che di solito si odiano, i calciatori che non sanno neanche andare in bicicletta, i cantanti che barcollano e quelli che annunciano il più grande spettacolo dopo il Big Bang.

Ecco chi sei: un indignato! Uno che si fa lievitare i boccoli in testa e si diverte un casino a sentire le cazzate che gli dicono dietro. Uno che si presenta l'ultimo giorno in jeans e maglietta a maniche lunghe, porta due moto, perché una non gli basta, e fa piovere tutto il giorno.

Grande Sic... et simpliciter!
Segui davvero il consiglio di quello che con lo spray ti ha scritto "Ora vai, insegna agli angeli come s'impenna" e poi fagli la linguaccia. Ma ti prego, non chiamare alla tua festa nessun politico... perché in questa vita non c'entrano proprio niente.

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