Altro che patonza! Altro che tangenti! Altro che debiti da tutte le parti!
Il sindaco di Parma, Pietro Vignali, ha dovuto lasciare la poltrona perché c'era troppa gelosia intorno a lui! Ce lo spiega il quotidiano "La Stampa" di oggi: è solo questione di invidia, astio e livore... è solo questione di figa, anzi di "figa in avanti".
Ricostruiamo un po' la storia. Ieri Vignali si è dovuto dimettere perché la situazione dalle sue parti era diventata insostenibile. Tutti si sono messi contro di lui: magistratura, Guardia di Finanza, comunisti... i conti del bilancio non tornano, i suoi più stretti collaboratori vengono "pizzicati" mentre prendono soldi (e anche un IPad... mannaggia loro!) in cambio di favori, gli imprenditori che non lo sostengono più...
E poi, nelle ultime ore di agonia, anche la sua maggioranza lo molla: il Pdl "stacca la spina", la lista civica lo disconosce, il suo predecessore non gli parla più...
Ma è questo il vero motivo, secondo il quotidiano di Torino:
Allora, di refusi se ne possono fare in quantità industriali. Tutti, in qualsiasi momento. Ma confondere la "fuga" con la "figa" proprio mentre si parla del "piacione" più piacione del Nord Italia, di colui che in questi giorni è stato descritto come il Berlusconi dell'Emilia, mi sembra una mancanza di "delicatezza".
Vignali ieri sera ha scritto una letterina alla città e ai cittadini. E spiega:
«Io lascio da persona onesta che ha sempre lavorato per il bene (!!!) della nostra città». Nessuna "figa in avanti", quindi, perché - continua la lettera - «l'amore (!!!) per Parma mi ha guidato in questi anni e continuerà a guidarmi anche in futuro, se i parmigiani lo riterranno. Questo è l'impegno a cui non mi sottrarrò mai». Della serie "C'HO IL CHIODO FISSO".